venerdì 8 gennaio 2016

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David Pierini  

TRILOGIA POETICA
libro secondo                          

IL CANTO

INDICE: Atlantide - Rio Bo - Casba - Babilonia - Alessandria - Campo Nomadi - El Dorado - Terra del Fuoco


Alla Dea che si è lasciata sfiorare
ogni volta che mi sono lasciato abbagliare


PROLOGO

Incauto gioco innocente l’amore
che conficca la spina nel cuore
ancor prima che si riesca ad intuire
che giocando si può persino morire.




ATLANTIDE


RICORDO D’UNO SGUARDO

Non so cosa cercassi
quel giorno che violasti
l’abisso dei miei occhi…
ravvivando nel mio cuore
dopo un lungo inverno
il tepore della poesia.

Ricordo che eri pallida
come un’alba di gennaio
ed io…
amo il candore.

Eri spoglia
d’ogni vanità terrena
ed io…
amo la povertà.

Eri lontana dal fragore
di chi ti stava accanto
ed io…
amo il silenzio.

Eri avvolta
nel tuo regale manto
di grazia celestiale
ed io per un attimo…

ho creduto che fossi un angelo.


TENSIONE

La natura ti ha plasmata
con il sigillo della perfezione
ed ha disposto che in te
ogni cosa tenda al sublime.

Dalla nobiltà delle tue spalle
alla signoria delle tue mani, 
dalle colonne delle tue gambe
alle vertigini dei tuoi fianchi,
dai precipizi dei tuoi incavi
ai promontori dei tuoi seni.

Dal velluto dei tuoi sorrisi
alla quiete dei tuoi martiri.


ERANO SECOLI

Erano secoli
che non dicevo...ti amo!

Erano secoli
che non lo dicevo cogli occhi aperti,
le mani tese, le braccia spalancate...

erano secoli
che non lo dicevo
come una liberazione...

erano secoli
che non lo dicevo
con tanta effusione di poesia...

erano secoli
che non lo dicevo dal profondo
di un sentimento senza tempo...


erano secoli 
che non lo dicevo con la coscienza
di fomentare una rivoluzione...

erano secoli
che non lo dicevo con il cuore
inginocchiato al cospetto...

del tuo amore senza limiti.


SOLITARIO

Questo chiarore lunare
mi desta nel supplizio
d'un immacolato amore.

Dalla stretta del mio cuore
disserro le fragranze
d'impossibili dolcezze.

Una congiura di rimpianti
ci trascina in abbandono
sotto lo stellato manto...

che al levarsi dell'aurora
non ammainerà il tuo incanto.


INNO 

Ti amo e con te 

amo l’intero creato,
non un solo astro 
voglio 
che sia malato o scontento, 
una stella triste avvilisce 
l’intero firmamento.

Ti amo e non tu

ma il mio amore per te
mi è di riferimento,
puoi ribaltare gli emisferi
o stravolgere i pensieri
tanto non cambierà,
l’amore è esente 

da ogni mutamento.

Ti amo e con te 

amo questa notte stellata
dai mille silenzi ardenti
che invocandoti ti chiama
e sapessi come è facile
amare dello stesso amore 

chi ti ama.

Ti amo e con te 

amo l’amore al punto tale
che una pena sottile
mi solleva un poco il cuore,
in celeste armonia
con l’universo in movimento,
dalle assordanti risonanze
oltre i confini del creato…

m’è liberatorio esplodere
in un pianto d’amore
infinitamente
disperato.


GL'INNAMORATI

Gl'innamorati si rincorrono
nel magnifico universo
del loro sentimento.

Alcuni s'incontrano
e mentre si raccontano
docilmente rotolano
fino a sfumare in gemiti.

Altri si smarriscono
dissolvendosi nella beatitudine
di lascive tentazioni.

Altri ancora come noi
eternamente si evitano
per non lasciarsi mai.


INCENDIO

C'era il sole
ma non era così forte
da poterci oscurare.
C'era il mare
ma non era così agitato
da poterci inquietare.
C'era il silenzio
ma non era così vasto
da poterci disperdere.
C'era il desiderio
ma non era così meschino
da volersi consumare.
C'era la nostra incoscienza
che ci parlava ad alta voce
ed uno stormo di gabbiani
che si tuffava nella luce.

Le nostre mani
stremate d'aspettare
s'incendiarono al contatto
di quell'estatico fluire...
ed i pensieri turbinarono
come infuocate 
meteore impazzite
scagliando roventi sfide
verso ere mai vagheggiate.


SEI IL CAMPO

Sei il campo di grano che matura
al sole ardente del mio desiderio...
la vetta impervia da scalare
a mani nude con le unghie sanguinanti.

Sei il volto della bellezza apparso in sogno
da decifrare fra mille lineamenti...
il profumo carnale della gioia
da cui lasciarsi ammaliare.

Sei la pietra che batte sulla pietra
perché ne scaturisca la scintilla...
il nodo che mi stringe alla gola
ogni volta che ti pieghi al mio sguardo.

Sei il ritratto della semplicità
che disarma ogni diabolico artifizio...
una pagina di sconcertante poesia
vergata nel mio cuore dall'attesa.


OASI

Lasciami riposare
per un’ora fra le tue braccia
all’ombra del tuo sguardo
col conforto del tuo respiro.

Lasciami bere
alla fonte del tuo amore
perché sono un uomo
e ho sete di baci e carezze.

Lasciami sognare
che tu sia stella cometa
che mi guida verso l’Eterno
e patria tua sia il cielo.

Poi lasciami andare
e non odiarmi
se ti spezzo il cuore.


ALCOVA

Nella regione più segreta del tuo cuore
c’è una preziosa alcova, nido d’amore,
immersa in un silenzio
dove naufraga ogni suono,
avvolta in un alone di mistero
dove s’infrangono miseramente
le velleità d’ogni uomo
e nel cui seno si cela
come in un’inespugnabile miniera
la parte di te più intima e più vera.

Dalle oscure fenditure di quegli occhi
filtra appena la parvenza d’un chiarore
che solo per un attimo un poeta
in un eccesso disperato può afferrare.

Cogliendo quella luce
mi ha assalito l’impulso
di fuggire via lontano, quasi ferito,
ma sarebbe stato ormai vano.

La tua grazia m’aveva baciato
con la pienezza del suo incanto
e da allora mi segue ovunque
come un docile tormento.


DESIDERIO

Puledra ribelle
ai sospiri del mio cuore
ogni volta che mi sfiori
mi fai ardere!

Come vorrei inseguirti
per i sentieri scoscesi
di questa selvaggia passione,
circondandoti di fiori
sotto un cielo
stellato d’illusioni.

Stordirti al profumo
virile dei miei versi,
poi sfinirti di baci
spossarti di carezze.

Al chiarore della luna
strapparti il velo del pudore
per scoprire il volto incandescente
delle tue nascoste bellezze.

Finché avvolta nel sudario
di quell’ora inevitabile
sulla terra nuda
inchiodarti a me.


TRASFIGURAZIONE

Ogni volta 
che pronuncio il tuo nome,
un'antenna di silenzio
s'incunea nel frastuono
ed avverto il respiro
dei tuoi casti pensieri.

Ogni volta
che incontro il tuo sguardo,
una lama di sospiri
squarcia il velo del tempo
e precipito nell'eterna
stagione dell'incanto.

Ogni volta
che mi sfiora la tua voce,
trafigge il pentagramma
scordato del mio cuore
e la mia bocca sanguina
dolenti note di sogno.


GIARDINO

Chissà se il seme che ho piantato nel tuo giardino
riuscirà a fiorire.
Chissà se in primavera spunteranno le prime gemme
ansiose di levarsi verso il sole.
E chissà se tu coglierai quel fiore ed insieme
cammineremo nel nuovo Eden.

O chissà se la coltre mortale dell’indifferenza
seccherà il terreno e gelerà il tuo cuore.
Chissà se dopo un primo innocente ardore
la paura frenerà i tuoi passi incerti.
O chissà se un giorno reciderai quel fiore
armata dalla follia o consumata dalla colpa.

Comunque sia sarà già stato amore!

Che si sveli nel fragore di un attimo
o che si consumi negli usuali gesti di una vita,
che si lanci nelle inviolate vette dell’eternità
o che si perda nell’argine franoso di un sospiro...

purché l’inebriante aroma di quel nostro fiore
sia irradiato per l’aria da una brezza amica
e sussurrato a chi, dentro di sé,
coltiva ancora la speranza
come fosse un fiore.


FOLGORAZIONE

Tutta la notte avevo vagato
per cercare le parole
che riuscissero a schiodare
la porta del tuo cuore.

Poi alle prime luci
sonnolenti dell'alba,
mentre rincasavo
stanco e disilluso,
d'improvviso...
lo scintillio del tuo sorriso.

Che bagliore immenso!

Non m'ero accorto d'esserci
finito dentro.


SOLO TU

Solo tu
esisti solo tu...

mediterranea e sconvolgente bellezza,
zingara dagli esotici richiami
che svisceri con i tuoi sguardi arcani
reconditi desideri millenari.

Solo il tuo concime alato
per seminare le mie zolle incolte
ricoperte da distese di papaveri
su cui spira un vento gelido di morte.

Solo le tue vette inviolate
per cercare di avvistare l'infinito
oltre le insidie di futili giornate
consumate ad arginare un tormento mai sopito.

Solo il tuo cuore in fiore
in cui scavare una preziosa alcova
per custodire questo immane sentimento
in attesa della nuova aurora.

Solo la tua fronte
da baciare come una terra promessa
riponendo ogni pretesa
fino al giorno in cui verrà concessa.

Solo la tua sapienza
per non rimpiangere un destino amaro,
solo la tua presenza
per incendiare un tramonto volontario.

Solo il tuo calore
per non cedere al novembre precoce
e per continuare a sperare
solo un raggio della tua luce.


METEORA

Tornerò
forse tornerò.

Il tempo ci ha concesso
solo il privilegio di un istante
per abbracciare la felicità
ma eravamo prigionieri,
il miracolo ha sfiorato 
il nostro fianco
poi si è allontanato
lasciando appena il tempo
al nostro sguardo trasognato
di seguire la magica scia 
di quell'incanto.

Tornerò
forse tornerò.

Se la felicità
ancora una volta
ci spingerà per i suoi lidi,
non ci venga a mancare...
il coraggio d'esser vivi.


TURBAMENTO

Udivo una musica
nel pronunciare il tuo nome,
una melodia che sollevava
onde possenti nel cuore.

Eravamo prossimi 
a doppiare l'equatore
quando la tempesta
arrese il suo furore.

Ma stanotte tornerò
a cavalcare la tua riserva, 
tornerò ad agitare
le fronde della tua foresta...

per indurti a smaniare
una scintilla del mio ardore.


SCHIAVITU'

Il soffio della tua voce
in queste gelide mattine

di novembre...
è una brezza carica
di nostalgie e profumi
e il suono ovattato 

delle tue parole
un'armonia densa di tepore.

Il fascino intessuto nei tuoi gesti
irradiazione della divinità
e l'anima assente dei tuoi sguardi
una ferrea schiavitù
che s'impone a chi ti ama.


RAPIMENTO

Quella notte il nostro sangue
obbedì ad impercettibili richiami
e una voce da un pulpito celeste
ci narrò di fiabeschi reami.

La luna si nascose
dietro una nuvola leggera
per paura che il suo chiarore
potesse svelare qualche frontiera.

Un fremito d'angoscia
veleggiò sui nostri cuori
ma poi le labbra si dischiusero
dileguando tutti i timori.

Quei baci traboccanti
d'esasperante tenerezza
offrirono cesti ricolmi di sogni
e un'inviolabile certezza.

Che accadde per amore
solo per amore
nonostante la passione
ruggisse tutto il suo furore.


SCIAGURE

Oggi vorrei che scoppiasse
la terza guerra mondiale,
che piovessero asteroidi
sopra i tetti delle case,
che grovigli di serpenti
invadessero le strade,
che salissero gli oceani
fino al diluvio universale.

Per dare al mio cuore
rinnegato dal suo amore
una degna fratellanza... 
nel dolore.




RIO BO 


IL TUO SORRISO

Il tuo sorriso
rivela la luce,
irriga il cuore
di sangue innocente,
avvolge il mio sogno
in un manto di luna...

e lo culla
perché mi tormenti!


INCONTRIAMOCI

Incontriamoci...
ma non per costruire qualcosa,
per consumare l'attesa,
per pattuire un'intesa.
Incontriamoci
solo un attimo.


Per risplendere.


IMMENSO

Questo amore...
m'impedisce di vedere il sole,
di accorgermi che il mondo gira,
di sentire l'odore della terra.

Questo immenso amore...
di ascoltare le liti degli uccelli,
di avvertire la frustata del gelo,
di guardare più in là del tuo viso.


SE LE ROVENTI

Se le roventi parole d'amore
che il mio cuore ti forgia
riuscissero a toccarti...

plasmeresti la tua anima
a misura della mia.


TERREMOTO

Mille volte l'amore
ha fatto crollare le mura
della mia nuda esistenza.

Ma solo tu sei riuscita 
nell'impresa di sgretolarne 
le fondamenta.


FINO A QUANDO

Fino a quando riuscirò a sognare
riuscirò a diradare queste nubi
e intravedere uno spiraglio di felicità.

Fino a quando riuscirò a cantare
riuscirò ad ingannare queste notti
e far tacere la verità.

Fino a quando riuscirò a nuotare
riuscirò a trattenere questa estate
e il tuo profumo non svanirà.


PRODIGI

Non sai dipingere
eppure evochi...
gallerie d'immagini.

Non sai suonare
eppure effondi...
melodie ineffabili.

Non sai scolpire
eppure intagli...
agonie di sogni.


ISPIRAZIONE

Il tuo volto abbaglia...
abbaglia più del sole!

Sprigiona potenza
creatrice di versi
che lascia il poeta
senza parole.


I MIEI PENSIERI

I miei pensieri sono mille miglia distanti
per chi non ha dimestichezza con il pensare,
le mie parole sono indecifrabili
per chi ascolta senza afferrare,
le mie azioni sono illogiche
per chi vive a rigor di logica,
le mie poesie sono inaccessibili
per chi d'amore non è mai morto...

e dalle sue ceneri risorto.


SENZA

Sul tempo che rimane
mi sporgo ogni mattina, 
ma senza te non vedo
che giorni senza sole
e notti senza luna.


ABBAGLIO

Disteso sulla spiaggia
ti guardavo...ammirato,
affacciata al tuo balcone
mi guardavi...estasiata.

Superba presunzione 
imperdonabile pretesa,
alla mie spalle c'era il mare
e all'orizzonte una vela.


VANITA'

Non sono stato il primo
e temo non sarò l'ultimo,
ma lascia che m'illuda
d'essere stato unico!


CANTUCCIO

Per essere felice...
c'è chi spera di guarire,
chi brama la ricchezza,
chi sogna la gloria,
chi rincorre la bellezza,
chi pretende la luna,
chi esige sempre il sole.

A me bastava solo
poterti contemplare.


RAGGIO

Il primo raggio di sole

intona gli strumenti
accennando il preludio
della sinfonia del giorno.

La luce del tuo volto
ne rivela il canto.


SE LA VIOLENZA

Se la violenza d'un sospiro
può depredare un fiore
e il tepore di carezze immaginate
far trasalire un cuore...

resterò nell'ombra
a contemplare il tuo splendore.


CON TE

Con te sono belli e rotondi
persino quest'impenetrabili silenzi
che seguono ai rabbiosi addii...
alle frustate veementi.

Questo amore odia la quiete
e fibrilla scintille di vita
non appena scorge un'ora
di mortale consuetudine.


COMMIATO

Ti sei inebriata ai profumi
della mia superba primavera...
hai razziato musica e parole
della rovente estate del mio cuore...
sorseggiato il nettare
del mio sublime autunno...

e adesso che te ne vai
ti sia lieve il mio inverno.




CASBA


OGNI VOLTA

Ogni volta che un fiore
schiuderà i suoi petali 
alla luce del sole
per coglierne il tepore...
il mio pensiero tornerà a te
taciturna sconosciuta
che attraversasti il mio cielo
con la violenza di un uragano.

ogni volta che un cuore
ferito dalla bellezza
trasecolerà per lo stupore
anche tu torna da me...
alla struggente passione 
ed al furore di quell'estate 
consacrata ad offrire
in sacrificio le nostre vite.


RIMPIANTO

Nelle tentazioni di quest'aria di giugno
che mi riporta a te...
e che affonda gli artigli del ricordo
dentro la mia costante brama.

Nelle nuvole che si rincorrono gaudenti
sotto questo cielo mai sgombro da nubi,
nei sorrisi che incontenibili esplodevano
all'incrociarsi dei nostri sguardi mai paghi,
nel tuo vestito bianco e negli occhiali
che ti spogliavano d'ogni malizia,
nella tacita complicità che modulava
le nostre anime su frequenze irraggiungibili.

Nel tuo continuo andirivieni,
nel mio smarrimento,
nella darsena paludosa
di questo infinito rimpianto.


LA PIOGGIA

La pioggia può bagnarmi
ma solo fino a quando
non ne sono tutto intriso,
poi scende su di me
come una benedizione.

Il dolore si riversa sul cuore
fino a colmarlo di disperazione,
poi vi scivola silente
come i ricordi
di un’infanzia infelice.

La notte reclama un’alba
fino a quando una luce si propone,
ma se si ripone ogni speranza
la completa oscurità il torpore 
più profondo non scompone.

Ho congedato Dio
non sopporto condizioni,
ho cancellato il passato
non voglio distrazioni,
ora la mia anima è bianca.

E tu sconvolgente realtà,
sfrenata fantasia, folle evenienza,
idea fissa, magica poesia…
dipingi sull'immacolata tela
la tua immagine più vera.


CONOBBI L'AMORE

Conobbi l'amore un giorno
e sposai la speranza.
Rese i cieli più azzurri
e le stelle più vicine,
inondò il mio essere
di forza e di bellezza,
spalancò il mio cuore
al mondo intero e scorse
nuovi orizzonti da scoprire.

Conobbi l'amore un giorno
e sposai la disperazione.
Il tempo logorò ogni frammento
di quella fragile visione,
i cieli divennero grigi e cupi
e le stelle irraggiungibili,
la mia anima sprofondò
e per tanto tempo giacqui
inerte e muto.

Conoscendo il principio
e conoscendo la fine

con uno sforzo sovrumano
scelsi di amarti
tenendomi lontano.

Per non morire d'amore,
per non ucciderti d'amore.


FIAMMA

Anima reclusa e lontana
dimmi se quei bagliori d'innocenza
che danzavano giocosi sul tuo viso
liberando un incendio sublime
nel mio cuore riarso d'amore
sono ancora là?

O se le grida strozzate
di ribellioni a stento soffocate
hanno lacerato quel vivido candore
e spento eternamente
la rigogliosa fiamma!


NON SAPRAI MAI

Non saprai mai
quale crudele tangente
imponesse al mio respiro
l'audacia del ricordo.

Non saprai mai
quale scia di veleno
ad ogni passo verso te
mi precedeva nel cammino.

Non saprai mai
come fu acre la rinuncia
a combattere e vincere
nel segno della mia passione.

Non saprai mai
quanto amai la vita
e quanto la vita mi amò
nell'istante in cui mi soffocò.

Non saprai mai
che col cuore oltre l'affanno
abbattei l'ultimo inganno
senza il sollievo d'uno schianto.


BIVIO

Il momento è giunto
di separare le nostre vie!

Raccogliamo il coraggio
prima che le struggenti
ora d'incertezza
logorino il ricordo.

Un pizzico di rimpianto
sarà il prezzo da scontare
per poterci ricordare,
un ricordo deprezzato
sarebbe l'inevitabile sprone
per indurci a dimenticare.


TU MI SFIORASTI

Tu mi sfiorasti un giorno
folgorata da un lampo!
Scavasti una voragine

coi tuoi timidi sorrisi 
poi tornasti sui tuoi passi 
mai più ti rividi.

Io ti scelsi quel giorno
e t'incoronai regina!
Anche se ti trattenni
per un solo istante
l'umiltà della tua grazia
m'incatenò per sempre.

Che peccato che il tempo
sia stato un crudele tiranno,
che peccato non ci abbia
concesso un altro incontro.


Irresistibile passione
potevi diventare... 
più bella d'una fiaba,
più forte d'una quercia,
più vera d'una storia.
Ma il destino ha voluto
che fossi infinita!


OGNI MOLECOLA

Ogni molecola della mia carne
che vibra d’incessante desiderio
vibra per te.

Ogni palpito che dal cuore
sale alla mia gola
per gioia o per paura
lo fa per te.

Ogni mio sguardo che si leva
in cerca di bellezza
cerca di te.

Speronami se puoi
affonderò per te,
trafiggimi se vuoi
morirò cantando,
ignorami...
vivrò del tuo ricordo.

Ma lacera quella parete
di sobria tenerezza
e mostra il tuo volto nudo,
liberami per sempre
dalla romantica illusione
che in te si sveli la perfezione.


GELO

C'è una bimba dentro me
che non sa darsi pace

e non mi dà pace...
ha smesso di giocare,
rifiuta di mangiare,
non vuole addormentarsi,
fissa i ricordi e tace.

Pensa che era innocente
quando nella sua culla
si è adagiata l'ombra...
quando avvertì
l'ostilità del fuoco
e nelle sue vene piombò
la colata di gelo.

C'è una bimba dentro me
che non sa darsi pace...
cammina giorno e notte
a piedi nudi nel mio cuore
in cerca dell'impronta 

d'un ricordo che le dia
un po' di calore.


DISPREZZO

Pesano le vostre condanne
ed ancor più pesa la vostra compagnia,
fingere indifferenza mi opprime
non è certo volare via.

Pesano le vostre occhiate
come lame mi percorrono la schiena
smaniose d'inciampare in una ruga
ed affondare fino all'ultima mia vena.

Ma non piegatemi ancora
con i vostri sguardi sordi ed ostili
poiché gl'insulti di chi tace
sono vili.


TRENTATRE' ANNI

Trentatré anni
affascinante età che induce
ad eroiche soluzioni.

Ma chi potrei salvare io
e chi potrei redimere
se non me stesso
o la mia sbiadita immagine.

Questo mondo
non reclama eroi
né tanto meno redentori
ma minuscoli parassiti
e modesti sognatori.

Troppo modesti
per essere emulati.


VITA

Vita...
non temo di perderti
e neppure di trovarti
giacché non ti ho mai avuta.

Affonda pure su di me
i tuoi sfavillanti artigli,
fammi guardare in faccia la morte
per vedere se gli assomigli.

Io non so vivere
fra le tue soffocanti sponde
né districarmi per le tue vie
gorgoglianti e tortuose.

Ma se proprio ci tieni
a legarmi al tuo corso
fa che io mi abbandoni e scorra
in acque meno fangose.


NOVEMBRE

Novembre, il cielo è chiuso,
sulla mia speranza è sceso il gelo,
il cuore ripiombato nell'angoscia
si è barricato dietro un velo.

Nel silenzio sibila il serpente
e un'Eva adorna di virtù
va intrecciando una trama di sguardi
sul tessuto della mia fragilità.

Signore, 
perché mi hai abbandonato?

Dal cimitero dei ricordi
il terrore riesuma lo spettro
di un'autentica passione.


CREPUSCOLO

Quando il tempo padrone di tutto
stenderà il suo oscuro manto
sopra il nostro cielo ridente
e la luce a poco a poco impallidirà 
sui nostri visi angosciati.

Quando il suo velo immenso
si poserà sulle nostre vite stanche
riducendo al lumicino l'orizzonte
e la speranza di eterna felicità
diventerà mera illusione.

Quando a stento riusciremo a soffocare
l'incalzante brama di fuggire
per cercare nuova luce in nuovi volti.

Quando la notte si farà incombente
ed il buio ancor più fitto, 
quando gli occhi non saranno
più capaci di vedere ed il respiro 
resterà l'unica guida per trovarsi...

dovrai tendere le braccia ed arpionarmi, 
stringere forte fino a soffocarmi
e non cedere se tenterò di svincolarmi.


RICOMPENSA

Scrissi per te una poesia
e corsi a donartela
con l'intima speranza
di rubarti un sorriso.

Tenero germoglio
neppure un muscolo
tradì emozione
dall'incanto di quel viso.

Rotolando i secoli
risarciscono i profeti
ma nasce e muore
nella culla del cuore
il compenso dei poeti.


TRE SOSPIRI

Non so chi sei,
non so da dove vieni,
né dove vai
quando guardi il mare.

Sconosciuta
vibra di te ogni fibra 

della mia passione!

Potessi in te
per un istante sconfinare
e per il resto dei miei giorni
cullare un unico supremo
privilegio...ricordare.


STRAPIOMBO

C'è qualcosa di più sconfortante
del più totale fallimento e di più buio
del più completo oscuramento...

che t'inghiotte con un boato sordo
con le gambe che mulinano impazzite
cercando un'illusione da scalciare...

è il tradimento!

Repentina impiccagione
abilmente ordita
con un intreccio di soffice raso...

terrificante presagio di sciagura
colto nel volto beffardo della goccia
che fa traboccare il vaso.




BABILONIA


IL TEMPO

Com'è saggio il tempo...
senza battere ciglio,
senza l'ausilio d'un suono,
senza lusinga o artiglio,
ogni cosa fa convergere
al suo imperiale trono.

Le nostre pene
con ammirevole tenacia
pazientemente sa lenire,
le nostre rare gioie
affrettando un poco il passo
con macabro cinismo
rapidamente fa svanire.

Un palpito d'amore
ci dona la suprema sensazione
che per noi, solo per noi
si sia fermato
magari per un istante...
ingenua folle illusione
quando comincia a ricontare
persino il più ridente paradiso
ci appare logoro e desolante.

Non v'è angolo del mondo,
né latitudine del cuore
in cui la sua maestosa opera
con asettico distacco 
non si compia...
e frodandoci dell'illusione
di sfogliare la margherita
partorisce nello sconforto
ogni nuova vita.


NECROLOGIO

Reticolo di donna
tu per me sei un mistero
fitto, eccitante, nero,
sul cui ciglio
sovente nasce e muore
il più frustrante desiderio.

Curioso
incautamente indugio,
voglioso
il capo un po' reclino,
un canto di sirene mi pervade
e focoso mi protendo...
quasi inghiottito!

Ma l'ancor vivo ricordo
che funestò la festa
mi fa ritrarre atterrito
e l'angoscia per l'eroe
che stoicamente
ci lasciò la testa
scioglie il mio pianto.

A chi penetrò il mistero da uomo
e ne uscì da docile avanzo!


IL PAPAVERO

Il papavero è il fiore
che più di ogni altro io amo!


Quel suo rosso così vivido
da apparire quasi un miraggio
incornicia di poesia
anche il più misero paesaggio,
ma sono fragili i suoi petali
e la più innocente brezza
potrebbe farlo sanguinare
col solo tepore d'una carezza.


Strapparlo alle sue radici
e alla fonte della sua vita
sarebbe imperdonabile
mi appassirebbe fra le dita,
così per sentirmi felice
mi basta contemplarlo
per me è già appagamento
ardire di desiderarlo.

Potessi amarti così
potessi esser forte
ed ogni giorno
non darti la morte.


IN MEMORIA

Non dormi sepolto
in un campo di grano
ma palpiti nel vivo dei nostri cuori
fratello che hai saputo strappare
con le tue armonie all'arida parola
il grido più sofferto della vita.

Che Dio ti renda il centuplo Fabrizio
quel Dio che intravedesti fra i rifiuti
per aver speso il tuo talento
per il riscatto dei perduti.


PIENEZZA

Pienezza...
elusiva chimera
che non ha colmato
neppure la preghiera.

Cercata nel vuoto,
nel clamore, nell'amplesso
possibile che di te
mi giunga appena il riflesso!

Rincorsa nelle attese,
nel lampi degli istanti,
nelle agonie dei dubbi
angosciose e torturanti
e come estremo assalto
persino nell'improperio.

Sappi
che t'ho sentita esplodere
arsa dal fuoco del desiderio.


STUPEFACENTI

Fossi stato un musicista
avrei strumenti ed armonie
per esorcizzare il male,
fossi stato un pittore
immagini e colori
per mitigarne i dolori,
fossi stato uno scultore
argilla da plasmare
per creare illusioni.

Ma sono un poeta
e non ho che parole
ormai talmente vuote
da asfissiare l'emozione.


PENDIO

E' bene che i sogni
restino tali...
s'infrange amaramente
sugli scogli del reale
l'ingenua pretesa di volare.

Gli sguardi promettono
paradisi per l'eterno,
le parole fatalmente
ne affievoliscono lo slancio,
le parole avviliscono 
la passione a un esercizio...

il subdolo pensiero
distilla frecciate di veleno
per stroncarne l'ultimo respiro.


BERSAGLIO

Caro David
almeno mille volte
nella tua obliqua esistenza
hai sfiorato il ridicolo
ed hai sempre fatto fronte
alle penose conseguenze
con animo sereno.

Stavolta caro mio
malgrado l'animo sereno
io temo che il ridicolo
tu l'abbia preso in pieno.


PRIMO AMORE

A te mitico primo amore, a te vergine regno del cuore,
per tutte le volte che i miei crudi slanci hanno cercato di raccontarti!
Ma la mia penna puntualmente si ritraeva intuendo la frode perpetrata,
consapevole dell'abissale distanza fra il sentimento e la parola...
confessava la sua impotenza.

Così la rabbia e la costernazione
che mi velavano gli occhi e non volevano sentir ragione
dolcemente esalavano cedendo il passo ad una ferma convinzione.
E l'amore più grande, esaltato e decantato...l'amore di Giulietta e Romeo,
defilando la sua immagine fiabesca arrossiva davanti al mio.


COS'E'

Cos'è la vita...
fin dal primo istante in cui vieni alla luce
se non un lento ed irreversibile processo
del nostro organismo in decomposizione!

Cos'è l'amore...
se non un capace contenitore
ove canalizzare le nostre brutali passioni
abilmente mascherate da nobili intenzioni!


Cos'è la donna...
se non l'estremo baluardo
d'una corazzata impermeabile
ad ogni erosione!


E cosa sei tu...
se non il piolo di una scala
in rotta verso la conquista
di una nuova delusione!


SEDUTA ODONTOIATRICA

Conosco appena il tuo nome
ma nelle vibranti attese...
spiando il moto dei tuoi sguardi,
scrutando i percorsi delle tue dita,
seguendo i declivi dei tuoi sorrisi,
assaporando le traiettorie
lussureggianti della tua voce,
ho stretto fraterna amicizia
con la cornice della tua grazia.

Ogni volta che il Generale
emetteva roboanti sentenze
annunciando diagnosi
dagli esiti capitali...
tu sospiravi al cielo
mentre umile ancella 
nel corridoio scorribandava
un'aria da melodramma.

Allora la fragranza
irradiata dal tuo spirito
per scongiurare il collasso
delle umane debolezze
convolava a nozze
con l'effluvio celeste...
disinnescando lo stereotipo
dell'irriducibile icona.

E la sedia elettrica
destinata all'esecuzione
assumeva le sembianze
d'una comoda poltrona.


LAMPO

Forse non sarà stato amore
quella vampa bruciante
che ha percorso le mie vene
fino al più minuto capillare,
poiché dicono che un istante
sia troppo breve
per potersi innamorare.

Ma qualcosa
di più intenso e scardinante,
qualcosa di tenero
ed allo stesso tempo allucinante,
tanto da sembrarmi eterna
l'odissea di quell'istante
per pensare un giorno
di poterla mai dimenticare.

Solo il conforto di un sospiro
ha potuto arginare lo sgomento
dell'istante 
in cui il tuo sguardo
ha fomentato in me 
l'estatico tormento...
dispiegando nei tuoi capelli neri
mille irresistibili sentieri
che mi trascinavano in radure
di felicità e disperazione.


AVVERTIMENTO

Tu sei per me
un'isola magnifica
che io contemplo
dalla duna più alta
del mio deserto quotidiano.

Un'oasi invitante,
una terra vergine
che vorrei penetrare
con lo sguardo
per gustare cogli occhi
la dolcezza dei suoi frutti.

Lo sai fra noi c'è un mare
terribile da attraversare...
quando passo non sorridermi
perché io so volare!


SCIPPO 

Valerie...
mai la divina grazia
si eclissa con tanta gioia
come ogni volta che s'incarna
in una rosa sbocciata in Francia.

Sembri scrutare dentro
i segreti degli orizzonti
alla ricerca delle sorgenti
che immunizzano contro i sogni.

E tanta è la leggiadria
con cui ricami il tuo quotidiano
che rubi il palcoscenico
all'anticamera del paradiso...

senza commettere reato.


DUE DELFINI

Due delfini                  
in tuffo verso il cielo...
così mi piace immaginare
due innamorati sul punto di volare,
prorompenti di squillante luccichio
in cammino verso Dio.

Ma come dietro ad ogni sguardo
c'è un preludio di tenerezza
dietro la loro partenza
del ritorno avverto l'amarezza.

E quanto futuro
vedranno andare a male
per aver osato sconfinare!


ROSALBA

Nei lunghi inverni
ti sei scaldata con Ilaria 
al fuoco dei miei versi,
ti sei calata nella fiamma
che a poco a poco ha dorato
la mia cruda esistenza,
hai percorso a piedi nudi
l'equatore dei miei sogni
fino a decifrarmi il cuore...

dove hai trovato scritto
il tuo dolore.


CROCIATA

Le mie braccia sono così forti
che potrei fronteggiare mille guerrieri
e la mia mente astuta al punto tale
da far invidia ai più valenti condottieri.

Mi bastano pochi versi
per turbare i cuori più sensibili
e rapide complici occhiate
per incoraggiare amori impossibili.

Nick dice che sono saggio
perché parlo come un profeta
ma io mi sento padrone dell'universo
solo quando vivo da poeta.

Se soltanto lo volessi
potrei abbattere l'ultimo indugio
e partire armato di me stesso
alla conquista del creato.

Eppure più d'ogni altra cosa
vorrei essere conquistato.


IN PUNTA DI PIEDI

Ieri...
ho percorso la tua storia,
quanta carne ho scoperto
al fuoco della tua vita!

Quante pagine vergate
di candido dolore,
quanti palpiti d'amore
trasfigurati in versi.

La tua vita ammalia,
rapisce con l'incanto
del fascino perverso
di un'avventura ad alto rischio.

Se un giorno m'invitassi
ad invadere il tuo cuore
non temere Dolce Luna
verrò senza le mie armate.

Una notte piovosa
mentre starai dormendo
mi calerò in punta di piedi
nel tuo sogno più profondo.


SIRENE

Davanti alla tua maestà
ho imparato a recitare,
al cospetto del tuo splendore
a fingere di non tremare.

Ogni volta che t'incontro
mortifico lo sguardo,
affretto un poco il passo
e strisciando mi nascondo.

Mentre mi scivoli accanto
il sangue mi ribolle nelle vene
e vorrei che tu avvertissi
il richiamo di quelle sirene.


QUANDO FRANCESCA

Quando Francesca
spiega in volo la sua voce
come per incanto
spuntano le ali alle parole.

Quando Francesca
schiude lo scrigno della sua grazia
sui volti rapiti matura
il frutto della beatitudine.

Quando Francesca
cala l'asso del suo talento
lo affonda nel tuo cuore
fino a farti sognare.

Quando Francesca
depone il canto ai tuoi piedi
la realtà scintilla
di mille arcobaleni.

Quando Francesca
sfuma l'ultima nota leggera
plana un silenzio
che profuma di preghiera.


TORNADO

Tu sei
 brezza leggera, 
timida, silenziosa, 
sei soffio vellutato
di intimo tepore
che spinge le mie vele
sulle rive della quiete.

Ma 
l'arsura che ho di te
ogni volta che ti sfioro
con l'audacia d'un pensiero
mi risucchia nell'abisso
vorticoso del tuo fascino.


RECENSIONE

Stamattina 
mi sono fermato
davanti a "Pensieri Belli"
ed ho sentito pulsare
d'un arcano vigore 
l'anima del suo rituale.

Dalla vetrina con un'occhiata
ho dissipato gli incantesimi
che dipingono la facciata
per accingermi a catturare
il profumo di ogni sospiro
profuso da quell'altare.

Ogni cosa era salda al suo posto,
ogni spazio osservava il silenzio,
ogni istante avanzava in colonna, 
tranne la grazia delle commesse
che scintillava per ogni dove
sulle ali d'un garbo celeste.




ALESSANDRIA


SPARTIACQUE

Questa gelosia folle 
che mi percuote e ti rincorre,
gelosia di te d'ancor prima 
che tu nascessi nel mio cuore,
sono le doglie del parto 
d'un amore che smania 
eternità.

Perdonami le infedeltà
del tempo in cui ignoravo
che fossi tu l'amore,
ma la sindone del tuo volto
è impressa in ogni mio verso 
che prima del tuo arrivo
ha celebrato un incanto.

Quasi tu fossi
lo spartiacque del tempo,
il battesimo della nuova creazione,
il brivido più intenso
della mia risurrezione.


SANTUARIO

Dopo tanto cammino,
dopo tanto penoso vagare
cogli occhi giunti a invocare 
un lampo accecante dal cielo,
dalle viscere di questa terra 
sprofondata nelle tenebre
ha fiammeggiato la tua stella.

Con tremore la sua luce 
mi ha condotto nel santuario
del tuo cuore abbandonato,
laddove le tue grida
planano in silenzio,
laddove i tuoi silenzi
grondano poesia.

E là
in tutto il tuo clamore
mi sei apparsa...
ed ho piegato il mio ginocchio
per adorare la bellezza.


FRUSTATA

Un lampo mi ha svelato
la meraviglia del tuo fascino,
lo spettacolo grandioso
che ti ha elevata al culto del mito.

Fu quando mi accecasti
col tuo nudo incanto dorsale
e lo stupore issò il sipario
sul palcoscenico del clamore.

Scuotesti la chioma...
fu veemente la frustata
che percosse le mie stelle.

I riccioli caddero
come fiotti di sangue
sulle tue anime gemelle.


CONQUISTA

Sei venuta 
nella mia terra,
hai dimorato 
nella mia casa,
hai dormito 
nel mio letto,
preso cibo 
dal mio piatto.

Nel mio mare
ti sei bagnata,
nei miei campi 
ti sei donata.

Ora quieta scorri 
dentro le mie vene,
ora che di me 
tutto ti appartiene.


ARENA

Se al mio amore
volterai le spalle
sarai catapultata
nell'arena.

Perderai lo scudo
dei miei pensieri allerta,
il risanante balsamo
della mia parola,
il lume sempre acceso
sul tuo incubo notturno,
la scorta armata
della mia preghiera.

E sarai libera di andare...
a farti massacrare.


SOGNO

Stanotte ho sognato
che dopo tanta strada
ero giunto alla mia meta...

che ero entrato in una casa
senza sentire un nodo in gola
quando la porta si era chiusa...

che per soffitto aveva un cielo
fitto d'intimità di stelle
su un pavimento di velluto...


che due mani calde
mi avvolgevano il viso
come fossero un nido.

E che quelle mani
erano le tue.


GENNAIO

Sorridi anche d'inverno!

Lascia che il mio cuore
stremato dai tuoi silenzi
possa nutrirsi delle briciole 
che evocano i ricordi.

Nei tuoi occhi splende il gelo
ma se torni nel giardino
in cui si è schiuso il primo bacio
scoprirai che le rose
non vogliono appassire.


SOSPIRO

Senza un briciolo di testa,
senza un'ombra di vergogna,
senza un soldo nella tasca.

Senza furia
per spezzare le catene,
senza ali
per sfidare le montagne,
senza fiori e senza armi
sono giunto alla tua porta.

Trascinato per il cuore
a viva forza...
da un sospiro della grazia.


OSSESSIONE

Ho bisogno d'abbagliarmi
di fronte allo splendore
del tuo corpo nudo...

d'inginocchiarmi al cospetto
del sovrano che rivendica
la propria onnipotenza...

di lasciarmi stordire
dal profumo di quel fiore
che per me si schiude...

e accostare le labbra
a quelle timide labbra
che spalancano l'abisso.


TU

Sguardo dopo sguardo
hai diffuso nel mio cuore
il profumo della tua essenza.

La linfa traboccante
del tuo fascino di donna
ha invaso con estrema dolcezza
ogni angolo della mia giornata.

E poi le notti...

in cui nell'intimità dei sogni
hai condannato il mio stupore
all'amarezza dei risvegli.

Ed ora io
vivo solo di te.


AGGUATO

Due colpi da maestro:
mi hai incatenato il cuore
ed hai messo il lucchetto!

Mentre dormiva
con un soffio leggero
ne hai destato il palpito,
mentre stupiva
con un tocco imperioso
ne hai incarnato il battito.

Dal nulla lo hai tratto
per la tua felicità e mai
ti chiederà la libertà.


COMPLEANNO

Gli anni passano
i tuoi in particolare 
silenziosi come un fruscio...

passano inosservati
chini a testa bassa
incapaci di lasciare traccia...

passano nella penombra
trasfigurati dal bianco
che ti splende dentro...

passano come le dita
che giocano con i tuoi riccioli
e non vogliono smettere mai...

passano alla rinfusa
nessuno di loro sa dirmi
da quale cielo ti sei calata...

passano su di me
che resto immobile a contemplarti
nell'alba d'un cielo terso...

passano senza fretta
passano dolcemente
passano inutilmente.


DISGELO

Muoio
ogni volta che t'incontro,
muoio soffocato
da una furia di parole.

Un'orda selvaggia
che dal cuore
s'avventa sulle labbra,
un'orda di parole
asfissianti d'amore...

che dopo 
mille inverni 
di rinunce volontarie
vogliono vivere e volare.


OMBRA

Per quanto le tue dita
si affaccendino altrove,
i tuoi sguardi vaghino
indistinti fra le cose,
suoni non emettano
le tue labbra severe
ed i pensieri indugino
nell'ora del dolore...

la tua ombra infonde
un benefico tepore.


NON C'E' SENTIERO

Non c'è sentiero
scosceso e tormentato
che possa impedirmi di seguire la tua scia
confortato dall'intima certezza
che sia tu l'unica via.

Non c'è nuvola
evanescente e dispettosa
da cui io non sappia trarre estrosi mutamenti
fino a scorgere scolpiti nell'azzurro
i tuoi illimitati lineamenti.

Non c'è poesia
che tu non sappia suggerirmi
nella grazia dei tuoi gesti
spira un alito di Dio,
come posso dire che il poeta sia io!

Non c'è passato
a cui tu non appartenga
e che per quanto doloroso e lontano
io non senta ancora vivo e presente
regnare incontrastato sovrano.

E non ci sarà mai futuro
capace di protendersi al punto tale
da scalfire la tua immagine nel mio cuore.
Questo tuo cieco alleato,
questo mio eterno rivale.


ELISIR

Se una rosa dice tutto
da un petalo si può intuire
la gestazione di un amore
in procinto di rifiorire.

L'autunno è la stagione
dei giardini sonnolenti
che rievocano nei cuori
roboanti echi di lampi.

Sopra quei giorni
di argentini squilli,
di nidi cinguettanti,
di ansie di partenze
e angosce di ritorni...
non sei mai tramontata.

Stanotte mi hai sfiorato
ed io ti ho respirata.


RIVELAZIONE

Mai ti amai tanto!

Come quel giorno
in cui scagliasti...
con furia cieca
il nostro amore...
contro le pareti
del mio cuore...
sordo al tuo pianto.

Solo allora scoprii
quanto brillasse
ogni suo frammento.


FURORE

Che voglia pazza d'invaderti...
di afferrare con la mia mano ruvida...
lo splendore di quei capelli isterici...
e trascinarti come un cencio...
tremante sulla spiaggia.

Noi due soli... 
nel cuore della notte...
dimenticati.

E lì strapparti gli abiti...
via il maglione, via la gonna...
via i sorrisi, gli scrupoli, i timori...
via orecchini, anelli, braccialetti...
a mare ogni languore e ogni pudore.

Fiato contro fiato, a perdifiato...
bramosia d'infuocarci l'anima...
baciarti dalla fronte agli alluci.

Affondare fra le tue cosce in fiamme...
succhiare lava ardente dal vulcano...
violare ogni tuo oscuro anfratto...
cogli occhi, con la lingua, con le mani.

Sospirare la magia dei tuoi profumi...
nuotare nell'oceano dei tuoi umori...
godere spasimando i tuoi deliri.

E sbatterti mia bambola preziosa...
che hai smania d'impazzire in quest'inferno...
per sentirti gemere, cantare, singhiozzare...
fino a esplodere in un grido sovrumano.

Poi planare in un desiderio candido...
di tenerezza, prendendoci per mano...
e tornare i bambini che noi siamo.


VORREI

Vorrei che un inverno glaciale
s'abbattesse improvviso nel tuo cuore
e tu potessi riscaldarti
solo al tepore dei miei sguardi.


Vorrei che un incubo terribile
percorresse di notte le tue viscere
e tu potessi consolarti
solo al pensiero dei miei abbracci.

Vorrei che un deserto inesorabile
divorasse come febbre le tue ore
e tu potessi dissetarti
solo al miraggio dei miei baci.


E vorrei che la muta di cani
affamata della tua sensualità
sprofondasse nell'abisso
scavato nel tuo intimo...

dalla mia voracità.


UN GIORNO 

Un giorno saprai...
quando sarò innalzato
e di gloria rifulgerò,
saprai che su di te
una sera d'inverno
ho posato il mio sguardo.

Sui tuoi passi furtivi,
sulle tue labbra amare,
sui tuoi occhi arsi e schivi.

Quel giorno saprai...
che eri tu la prescelta.


RECINTO

In nome dell'amore...
del bene immenso che mi vuoi
potrai spingerti ad odiarmi 
e farti odiare.

Per timore di soffrire
fragilissima creatura
potrai soffocarne il brivido
fino a stroncarne il battito
ed andare ad impazzire
lontanissima da me.

Ma ti giuro...
mai potrai scavalcare
il recinto del mio cuore.




CAMPO NOMADI


ZINGARA

Ljuba...
dagli occhi deliranti d'inquietudine,
ogni volta che mi guardi
lo fai come se mi odiassi.

Ljuba...
sapessi come cattura
quel tuo morso accattivante
di pantera.

Ljuba...
rapita dal tormento
del tuo appassionato cuore spento
fiondi le tue notti verso albe
dalle tinte assurde.

Ljuba, folle Ljuba...
negli eccessi del tuo volo
ti schianterai contro miraggio!


NOTTURNO

Il tuo sguardo
si è a poco a poco raddolcito,
sulle tue labbra avare
sono riuscito a catturare
qualche timido sorriso fuggitivo.

La follia del tuo volo
sembra venir meno,
nel tuo cuore è cominciata
la stagione del disgelo.

La luna stanotte
è piena di stupore,
una fiaccolata di stelle
brilla sulle tue gote.

La poesia si fa musica
appassionata e tenera,
ogni volta che accarezza
un riflesso della tua grazia.


MIRAGGIO

Ieri ti guardavo...

da lontano contemplavo
il tuo profilo di donna,
l’abbandonarsi quieto
di quei capelli accesi
sul candore della tua spalla,
l’armonia dei tuoi fianchi,
la struggente poesia
della tua gonna.

Impenetrabile e sinuosa
attraversavi senza fretta
l’orizzonte d’un poeta,
disseminando nel suo cammino
gli splendori del tuo oro.


LACRIME

Mi hanno detto che il tuo cielo
si è velato d'un grigio cupo,
d'un oscuro presagio di morte.

Le rose più rosse del tuo giardino
alla cui ombra sei cresciuta
e nel cui seno ti sei beata
stanno appassendo.

Chi ti consolerà
nell'ora del dolore,
quando la terra tremerà
quali dita coglieranno
le tue perle preziose?


SCHIAFFO

Quanto violento
e inatteso lo schiaffo,
quanto profondo
lo smarrimento.

Grida di sangue
allibito nel cuore,
tonfi pesanti
di lacrime amare.

D'un colpo appassite
tutte le rose,
intirizziti tutti 
i miei versi.

In questa festa
di luci d'aprile,
in questo giardino
incantato del cuore...

è piombato il gelo.


INCONTRO

Torniamo...
torniamo a tessere
la nostra fiaba di sguardi,
torniamo a sognare.

Torniamo a ricucire
punto dopo punto
la trama indistruttibile
di un amore impossibile.

Fronti levate contro il vento
torniamo ad orientare
le prue delle nostre navi
in folle rotta di collisione...
e avanti tutta!

Sarà bellissimo
approdati ad un soffio 
contemplare il tuo volto
scongiurando l'impatto.


ULTIMO SGUARDO

Se la mia poesia
ti ha rincorsa con tanto affanno
ci sarà pure un motivo,
voglio crederlo fino in fondo
nulla avviene per caso.

Vieni...
calati nel mio mondo
e prendi ciò che ti appartiene,
sette respiri della tua vita,
sette sospiri della mia poesia.

Poi con l'ultimo sguardo
fiondami dentro gli occhi
la tua anima gitana...
perché dia corpo e colore,
forma, profumo e sangue
alla mia anima prostrata.




EL DORADO


PRIMAVERA

Sono un uomo
e in quanto tale
ti ho fissata un istante
per poi lasciarti andare,
ma l'occhio del poeta
non poteva non notare
tanta primavera
in una donna sola.

Stagione che fiorisce
al tepore dei tuoi sguardi,
che spande i suoi profumi
per la grazia dei tuoi gesti,
che dilata gli orizzonti
di chi immagina i tuoi sogni,
che nidifica nei cuori
ogni volta che sorridi.


IERI

Ieri
ti ho guardata camminare
da sola lungo il viale
con l'aria grave
ed il passo leggero,
sembravi una farfalla
appena defraudata
del suo angolo di cielo.

Eri bella
dietro quel velo di malinconia,
bella da contemplare
mentre sorgeva il sole.

Pane bianco
per chi ha fame di cose buone,
acqua di fonte
per chi ha sete di cose vere,
vela spiegata al vento
per l'euforia della mia poesia.

Quale forza oscura
inabissa la tua anima,
quale speranza austera
sostiene il tuo volo...
verso pallidi orizzonti
sempre più distanti.


INCANTESIMO

Ricordo il giorno, l'ora
e mai scorderò gli istanti.

Ricordo perché
uno sguardo così intenso,
interminabile e scosceso
nelle notti dei miei deserti
non mi aveva mai sorpreso.

Ero sul marciapiede
lontano quel tanto
che consentisse al pudore
di non battere in ritirata
e lei sospesa sulla soglia
incapace quanto me
di sciogliere l'incantesimo
per rientrare in casa.

Era il quattordici febbraio
uno sciame di nostalgie vagava,
le pupille ordivano...
una trama che incatenava.


SE SOLO

Se solo riuscissi
a scoprire il tuo nome
cadrebbe il velo e gli occhi
s'inonderebbero di sole.

Se solo riuscissi
a sfiorare il tuo nome
afferrerei la cima
per risalire dall'abisso.

Se solo riuscissi
a toccare il tuo nome
zampillerebbe un fiotto d'acqua
per sanare la mia lebbra.

Se solo riuscissi
a pronunciare il tuo nome
riceverei la forza
per ridare voce al cuore.

Se solo riuscissi
a respirare il tuo nome
correrei lungo il sentiero 
precedendo il mio destino.

Se solo riuscissi 
a catturare il tuo nome
getterei le fondamenta
per costruire insieme a te...

una casetta bianca.


UNA ROSA

Una rosa
è sbocciata con tenacia
fra i rigori dell'inverno
nel deserto del mio cuore.

Una rosa che rapisce
tanto è soave il suo profumo,
una rosa che ferisce
quanto acute le sue spine!

Una rosa maturata
in un terreno tanto arido,
una rosa che profuma
di primizie dello spirito.

Una rosa preziosa
che non può appassire
fra quattro mura
anguste di un amore.


OSSEQUIO

Fin dalla prima volta
ho avvertito la pressione
d'un fascino celestiale,
quasi l'esuberanza
del suo alito divino
volesse farsi notare.

Mi sono tenuto a distanza 
per timore che i miei passi
potessero sobillare
una sanguinosa rivolta
nell'Eden di quel cuore.

Ma la mia poesia
non può non prostrarsi
dinanzi a te per declamare
la tua affinità col Mistero
imperscrutabile madame Chnl.

Dal nome impronunciabile
come Yhwh.


ESTATE

Questo mare
intensissimo d'azzurro,
queste grida esultanti
che sfrecciano nel cielo,
questa luce abbagliante
che dissolve ogni pena...

non sono che preludi
di armonie celesti
che invadono il mio cuore
quando tu entri in scena.


SERENITA'

La tua casa profuma di giardino
le pareti, il tetto, i pavimenti
sanno d'essenza di gelsomino.

In quell'ambito di seta
dagli accessi illimitati
ogni parola si offre
nella grazia del sorriso,
ogni pensiero può svettare
piroettare come un pazzo
fino a erompere in sproloqui
per poi ricacciarsi indietro
e il più solenne biasimo
dilegua fra le maglie
di un benevolo sospiro.

Io non so se sia
più liberatrice di un incanto
e se solo per un attimo indomabile
ha permesso che le riposassi accanto
con la mia poesia triste.

Ma da oggi io so che esiste.


STUPORE

Ogni volta che ti guardo
m'innamoro di un'altra,
della Dea che si cela
nella tua veste bianca.

Ogni volta che ti sfioro
mi lascio saccheggiare
dalle mire espansionistiche
di ogni tuo particolare.

Ogni volta che ti canto
mi sento attraversare
dai fremiti selvaggi
di melodie arcane.


QUEL GIORNO

Quel giorno
nel cortile della scuola
si rincorrevano le voci,
smaniavano i profumi,
fremevano i colori.

D'improvviso
fra quella selva di sguardi
levasti piano i tuoi occhi
sul cammino dei miei.

Quale effusione di gioia,
quale meraviglia...
disarmata al cospetto
del mio cuore trafitto.


DENISE

Denise
mi ricordo di te
quand'eri bambina...
un bocciolo di rosa
d'incomparabile dolcezza.

Ora sei una donna...
il vento della vita
ha battuto il tuo stelo,
le tempeste del cuore
hanno spazzato i tuoi petali,
il verme della pena
ha insidiato la tua radice.

Se mi calo nel tuo sguardo
sento una vena d'amarezza
dilagare nella tua anima...
una vena che dal profondo
riveste la tua bellezza
d'una regale dignità.


ABISSO

C'è un abisso che separa
il tuo mondo dal mio mondo, 
un abisso che colmiamo
ogni volta nel segreto
col prodigio d'uno sguardo.

Perché possano sfiorarsi
per un attimo nell'ombra
la tua carne ed il mio sangue.

E fra la veglia e il sonno
perpetuare all'infinito
l'isteria del nostro sogno.


AFFRESCO

Seduta sul balcone
con i riccioli confusi fra i gerani
l'annoso enigma
ordisce i tuoi ricami,
lo sguardo proteso
oltre il più ambito immaginare
evanescente anela
nel suo vagabondare.

Pigramente distesa
sulla morbida incertezza
potrebbe sedurti
l'invito di una brezza,
lievemente solcata
da una vena d'afflizione
ma tuttavia composta
nella tua disperazione.

Io ti ricorderò così
ripensandoti domani
seduta a quel balcone
come una rosa fra i gerani.

Così lontana
da pensarti inarrivabile,
così vicina
da sentirti vulnerabile.


AMARTI

Amarti...
dall'ombra del germoglio
che per te è fiorito,
esultante di luce
ad ogni palpito ti porge
il celestiale invito.

Amarti...
dal silenzio di intime
ed amare riflessioni
ove gli slanci del cuore
morbidamente planano
su ampie e solide ragioni.

Amarti...
dal solco scavato
dalla tua muta presenza
ove la mia anima inquieta
segretamente cova
un germe d'impazienza.

Amarti...
dal vuoto delle notti
ai deliri delle attese,
uniti nel flusso
di un costante divenire 
così...senza infierire.


INFATUAZIONE

Scese.

Se si servì di un respiro
o penetrò con la luce,
se percorse sentieri incorporei
o seguì qualche altra magica via
io non saprei né saprò mai.

Ricordo soltanto 
che c'era un po' di foschia
che impediva allo sguardo
di andare lontano
ma l'orizzonte
potevamo estenderlo
con una tenera stretta di mano
e l'universo appariva
un cantuccio tutto per noi.

Ed io dissi...Amore
sei dentro di noi.


AMO IL PASSATO

Amo il passato
poiché è stato attesa di te
ed amerò il futuro
poiché di te
mi serberà il ricordo.

Amo le radici
che con tenera fermezza
hai affondato nel mio cuore
ed amo il sapiente giudizio
con cui disponi del tuo amore.

Amo il prisma
che frapponendosi fra noi
trasforma gesti quotidiani
in imprese degne d'eroi.

Amo l'erba
che correndo verso il nulla
tu calpesti...
ed amo la fanciullesca incuria
con cui nei giorni spogli
ti rivesti.


SEI DOLCISSIMA

Sei dolcissima
nella tua serena quiete
e nei gesti misurati e parchi
con cui riponi con amorevole cura
i frammenti di speranza ancora vivi
nell'inaccessibile fortezza dei ricordi.
Un attimo immortale, una poesia,
un oggetto immensamente caro,
una parola che non osasti dire...
e un improvviso brivido vigliacco
che inesorabile frantuma
il tuo sogno ad occhi aperti.

Sei dolcissima
nella tua gioia fanciullesca,
nelle tue gote calde e ridenti
che diffondono nell'aria
aromi di gaiezza...
nella contagiosa complicità
che trasmette la tua euforia
e che come un vortice mi spinge
verso incomprensibili chimere.

E sei dolcissima
persino nell'amarezza...
quando in preda allo sconforto
di autunnali presagi
triste e con gli occhi bassi
segui il procedere costante
della tua ombra
verso la dilagante oscurità.


SCRICCIOLO

Sembri sottile
come la lama d'un petalo
affilata dalla brezza d'aprile,
eppure possiedi i poteri
per piegare le volontà
ad esaudire i tuoi desideri.

Sembri leggera

come il passaggio del tempo
nei labirinti della spensieratezza,
eppure possiedi il vigore
per sollevare blocchi di cemento
ed ancorarci un cuore.

Sembri arcana

come l'aureola d'incanto
che circonda la stella,
nel tuo sguardo non brilla
che un'impercettibile scintilla,
eppure infonde...

la suprema facoltà

di rischiarare l'orizzonte.


QUINTESSENZA

In quest'alba dai mille
palpiti audaci
sono uscito per rubare,
per rubare ad un giardino
un bocciolo di rosa
capace di trasfondere
la sua natura.

Mentre stai dormendo
sulle ali d'un sospiro 
anelo che s'insinui
una folata del suo effluvio
e salga dal tuo cuore
che batte all'unisono col mio
il profumo dell'amore.


QUANDO CAMMINO

Quando cammino fra la gente
e vedo in lontananza i tuoi riccioli neri
volteggiare nel vento.

Quando avverto
l'incedere discreto del tuo passo
come di chi sa che il cammino è ancora lungo
e non vuole darsi fretta.

Quando passi al mio fianco
avvolta nel tuo alone di mistero
che ti veste di mistico carisma.

Quando i tuoi occhi intensi
si levano sul mondo
offrendosi allo sguardo
ed anche il sole un po' stupito
si sorprende a contemplare
la luce di quel volto.

Quando poi la notte ti avvolge
ed il sonno scende come rugiada
sulle docili ciglia
per regalarti un sogno...

allora prende corpo l'illusione
e mi perdo dietro al magnifico richiamo
della tua visione.


DISTACCO

Siete ormai lontani...
defluisce a poco a poco la gaiezza
e l'eco del vostro festoso schiamazzare
per queste vuote stanze si diffonde
simile ad un seducente, melodioso,
giulivo zampillio d'acqua di fonte.

Siete ormai lontani...
si spande come olio l'amarezza
sui nostri volti segnati dalla delusione
e un po' più curvi procediamo
per sentieri di rassegnazione.

Del vostro caldo amore
la nostra sete d'innocenza 
si è largamente rinfrancata
e se dalla separazione
i nostri cuori esposti
furono quasi dilaniati...

è perché d'incontrarsi a tali altezze
e di simili dolcezze
sono capaci solo i poeti,
i bambini e gl'innamorati.




TERRA DEL FUOCO


LAPIDARIO

L'esaltazione dopo la vittoria

dura un solo istante,
l'amarezza della disfatta
ci accompagna per sempre.

L'estasi della notte

induce all'abbandono,
la mia anima 
si cela nel silenzio.

Il tempo di vivere

se n'è andato con te,
ogni paura è ormai
straniera al mio cuore.

Le note festanti della vita

le sento danzare in lontananza,
l'attesa sfuma e confonde
anche l'ultima frontiera.

La speranza di riabbracciarti

muore lentamente,
ma la fiamma che la alimenta
mai si spegne.


SERA

Il cielo della nostra
isola deserta
si è popolato di avvoltoi
che ti volano attorno.

Ti scrutano
ti sfiorano
ti sporcano
e tu...
li lasci fare.

Hanno oscurato il sole
sul nostro amore
è scesa la sera...

e la bilancia del mio cuore
ti ha stimata leggera.


L'ULTIMO FIORE

L'ultimo fiore
della nostra stagione
voglio che sia una rosa...
che sia questo bocciolo
aggredito dal gelo
che sta morendo.

Eppure reca in sé
lo slancio della primavera
e le promesse dell'estate...
come per tanto tempo
tu hai cullato il sogno
che ti sbocciassi accanto.

E voglio donarlo a te
che m'hai atteso invano.


IN PREGHIERA

Il taglio fu netto
deciso il rifiuto
incredulo, il veleno che m'iniettò,
insorse e mi santificò.

Da allora
ci corteggiava la primavera
la sua luce mi raggiunge
nella quiete della preghiera.

Fu dura, crudele,
non frenò la sua perfidia
e dispose che fra noi
cessasse ogni rapporto.

Non sa di questo amore
che al cospetto di Dio
ogni sera...
io le porto.


SCHIANTO

Mi sentii tradito quel giorno
quando voltandomi le spalle
te ne andasti rinnegando 
il nostro passato,
riprendesti la tua strada
con fare lesto e deciso
e l'ostentata sicurezza
di chi mai si volta indietro.
Ma non lasciai che la rabbia
ti sputasse raffiche di accuse
e non mostrai il mio sconcerto.
Non lasciai che l'amarezza
si sciogliesse in pianto
e le mie parole fossero 
rotte dalla commozione.
Non lasciai che la rassegnazione
m'inducesse ad ignorarti
evitando di vederti e di parlarti.
Non lasciai che il silenzio
parlasse in vece mia.

Scrissi per te...
l'ultima poesia.


DERIVA

Ho impiegato dieci anni
per andare alla deriva
ed altrettanti per capire
che il miraggio d'una riva
vale più d'ogni riva conquistata.

Ed ora lentamente mi consumo
inventando sempre nuovi accorgimenti
pur di vivere ancorato nell'armonia
d'inebrianti firmamenti.

Un alito di vento
può farmi veleggiare via lontano
sognando d'inseguire come un tempo
l'onda del tuo irresistibile richiamo...

un alito di vento
può farmi naufragare su uno scoglio
ed indurmi ad un mesto ritorno
con l'orgoglio ormai inerte e spezzato.

Ma forse il mio destino è qui
in alto mare
solo col mio miraggio...
dimenticato.


INFEDELTA'

Quando saprai
che fra mille insidie
ho camminato...

contro ogni vento
dentro l'uragano 
di ogni mio tormento...

adescato dai sussurri
stordito dai profumi
trafitto dai bagliori...

franando negli abissi
in cui nemico di me stesso
mi ero avventurato.

Quando saprai...
per non essermi giustiziato
mi riabiliterai.


ESORTAZIONE

Dannazione anima mia...
non indugiare ancora
il tempo infiacchisce le tue forze
e scolora la tua visione.

Librati nell'azzurro
più intenso del cielo,
svincolati da ogni prigionia.
Il rischio di cadere sarà grande
e grande sarà la tua paura
ma grandioso sarà anche l'attimo
in cui ti sentirai libera e felice.

Finire fra le braccia della morte
sarà meno doloroso
che finire per tradire i tuoi ideali,
il tuo Dio e chi crede in te.


RAMINGA

Come farai a ricostruirti
senza le fondamenta...
con cui il mio amore
sosteneva dentro di te 
lo scheletro d'ogni essenza.

Dove troverai un inverno
disposto a farti fiorire...
se nell'eterna primavera
hai lasciato che un tarlo
consumasse la nostra radice.

E quale buona terra
potrà mai esserti patria...
se per sfuggire al tuo destino
sei costretta a battere
la cattiva strada.


DISINCANTO

Più niente mi stupisce ormai!
Non mi stupisce che uomini di Dio
abbiano dimenticato la parola umiltà,
né le madri la parola comprensione.

Non mi stupisce che la gloria
arrida al più appariscente cantore,
né che il mondo tributi onori
a tanto venefico squallore.

Non mi stupirei di trovare
un po' d'inferno in paradiso
e se ti guardassi da vicino
un po' di malizia sul tuo viso.

Non mi stupirei infine
se sugli scogli di tanta leggerezza
mi si frantumasse il cuore...
ed in questa realtà così alterata
neanche se i girasoli
voltassero le spalle al sole.


CAPITOLAZIONE

Tanto maestosa
è la potenza di fuoco 
del tuo fascino
e tanto incalzante
la brama di ammutinarsi
del mio esercito
che per sentirmi vivo...

ti offro il massacro
di ogni mio reparto 
difensivo. 


FIRMAMENTO

Quante stelle hanno brillato
solo un attimo per me,
quante strade ho attraversato
prima di arrivare a te.

Quanto amore ha trasmigrato
in rotta costante verso il cielo
per sostenere quei fragili prodigi
e cancellare dai loro volti angelici
ogni impurità, ogni velo.

Quanti giorni di rinunce, delusioni,
incomunicabili speranze,
celesti tentazioni.

Quante notti senza fine,
quante albe senza luce.

Quante volte ho caricato,
imbracciato il coraggio,
attentamente mirato
e mai, mai sparato
per paura di far centro.

E se ora muoio
è per dimorarti dentro.


ALTROVE

La mia casa 
è questa strada
che ritorno a palpitare...

ogni volta che il richiamo
onnipotente di una donna
allenta il morso
della sua lusinga.

Torno a camminare
pieno di speranza 
di scoprire altrove
la dimora eterna.



PARTENZA

Il poeta se n'è andato!

Si è svegliato in piena notte
con il petto tempestato 
dai marosi dell'angoscia,
gli occhi spalancati
su un abisso d'illusioni,
le mani sporche
di sangue innocente.

La fontana della piazza
singhiozzava la mia pena,
l'orologio della torre
conficcava le lancette
nel mio cuore.

Ha sepolto i ricordi,
ha raccolto i suoi stracci
e prima che il giorno fosse
si è lasciato partire.






DECALOGO DEL POETA

I
La poesia ha il potere di impressionare, di colpire al cuore, di illuminare a giorno! E' la via privilegiata per avventurarsi nel mistero e sconfinare nella verità.

II
La poesia non può lanciarsi verso cieli irraggiungibili senza perdere la propria identità e partorire la sua esasperazione.

III
La poesia è un evento prodigioso nell'universo del poeta, tanto più raro quanto più prezioso. I poeti che collezionano trofei sono clandestini nel suo regno e usurpatori del suo trono.

IV
La poesia ha mille volti tutti capaci d'incantare chi dalla seduzione d'un suo volto non si lascia abbagliare.

V
Quanta poesia svanisce nel nulla dopo un attimo d'effervescenza! Si dia scheletro al pensiero, sangue allo scritto, perché morda la realtà e renda carne il sogno.

VI
E' la poesia ogni volta a destare il poeta e non viceversa! Quando la poesia tace il poeta dorma perché scrivere è un peccato mortale quando non si ha straordinario da offrire.

VII
Ci sono poeti che scrivono quello che sognano e poeti che scrivono quello che vivono. I primi camminano, i secondi volano.

VIII
La poesia è fuga dalla realtà che spinge verso la dannazione eterna, fino a quando non diventa ricerca della verità e spalanca la via della salvezza.

IX
Il poeta non ha il compito di portare pochi eletti sulla vetta ad ammirare il panorama, ma il popolo in piazza a percepire il fremito della creazione.

X
Il poeta è un servo della parola! Del verbo che esce dalla sua bocca ne vivisezioni ogni frammento perché destinato ad esplodere nei cuori con la sua luce rivelatrice.